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Una vita senza musica è come un corpo senz’anima. (Marco Tullio Cicerone)
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Il rock non eliminerà i tuoi problemi. Ma ti permetterà di ballarci sopra. (Pete Townshend)
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Dove il mondo fallisce, parla la musica. (Christian Andersen)
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Dove le parole non arrivano... la musica parla. (Ludwig Van Beethoven)
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La musica può rendere gli uomini liberi. (Bob Marley)
www.metalzoneitalia.it
www.oldtimesrecords.it

Intervista a cura di Beppe “HM” Diana per Forging Steel

“In questo mondo di ladri c’è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai” ….
Sentimento nobile la passione, che ti spinge a superare ostacoli a volte insormontabili, per inseguire un sogno utopico, che solo il duro lavoro e la sagacia riescono a rendere più concreto.

E di passione Gianfranco Belisario ha dimostrato di averne tanta, prima nelle vesti di “umile scribacchino”, ora in quelle più sicure di label manager della Metal Zone Records, label indipendente in forte ascesa negli ultimi anni, nata proprio dalle ceneri dell’omonima web zine rimasta on line per circa un decennio che, proprio come un’araba fenice, è risorta con gli stessi nobili intenti degli esordi, ovvero quello di dare voce alla scena underground di casa nostra ed una concezione artistico/musicale ad ampio raggio d’azione.

Un mecenate, un visionario o semplicemente un pazzo? Chi al giorno d’oggi si tufferebbe anima e corpo nella mischia all’interno di un ambiente inesplorato, come quello discografico che, nell’ultimo periodo, sembra sempre più destinato al collasso, e riesce ad uscire a testa alta pubblicazione dopo pubblicazione facendo leva sui propri sforzi e non solo economici?

Lascio dunque con piacere la parola al nostro interlocutore e…

Ciao Gianfranco e grazie per il tempo che ci stai volendo dedicare, potresti presentati ai nostri lettori? Chi è Gianfranco Belisario? Un mecenate, un pazzo, oppure un semplice appassionato?
Ciao Beppe, grazie a te per questa inattesa intervista.
Iniziamo bene, chi sono? Bella domanda, potrei risponderti che non so neanche io chi sono, ma a questo punto interverrebbero dei psichiatri.
Non mi sento un mecenate o quantomeno non so come si senta un mecenate. Sicuramente sono un pazzo appassionato che è nell’ambiente della musica, in particolare heavy metal, dal lontano 1982 e che ascolta metal dall’ancora più lontano 1975.
Diciamo solo, che con la mia passione so di contribuire a far conoscere alcune realtà musicali italiane che altrimenti resterebbero nell’ombra o a riportare di nuovo alcuni gruppi storici alla “ribalta”.
Oggi il mondo musicale è spietato e senza scrupoli (e troppo legato alle major) e per fortuna che ci sono altri “pazzi” come me che danno modo a tutti di avere quel briciolo di notorietà.

“Sei uno di noi che è passato dall’altra parte”, mi spiego meglio, Metal Zone nasce anni addietro come web zine rivolta alla scoperta del folto sottobosco underground heavy rock, dopo una pausa di qualche anno per il restyle del sito, quando nasce in te la voglia di metterti in gioco nelle vesti di “discografico/produttore”? Voglia di cimentarti in qualcosa di nuovo, reale esigenza o cosa?
L’etichetta nasce nel 2014, proprio dalle ceneri dell’omonima webzine nata intorno al 2004, se non ricordo male.
Diciamo che forse era giunto il momento o ancora meglio qualcuno ha pensato che fosse giunto il momento, la webzine venne hackerata e il webmaster di allora se ne lavo le mani, di cambiare e provare qualcosa di nuovo.
Spinto anche dagli storici Messerschmitt, che all’epoca volevano pubblicare il loro primo disco, misi su l’etichetta.
Quindi definiamolo un insieme di fattori, voglia di cimentarmi in qualcosa di nuovo, esigenza e quella sana pazzia che mi ha sempre contraddistinto.

Ovviamente le prime band che hanno collaborato con l’etichetta sono stati alcuni nomi storici della scena romana legata agli anni ottanta, hai dovuto superare qualche difficoltà oggettiva affinchè questi personaggi storici si “fidassero” del tuo operato?
Come detto nella precedente risposta, con i Messerschmitt fu proprio la loro esigenza di pubblicare il loro primo disco a far nascere l’etichetta e all’epoca del gruppo conoscevo solo, l’allora cantante, Flavio Falsone, ma fu subito un’ottima intesa con tutti, tanto che su mio consiglio il loro primo disco ufficiale fu un live “Naked Truth”.
Il secondo gruppo storico furono i Way Out e anche lì l’intesa fu ottima, forse agevolata dal fatto che nel 2013 sia io che Andrea Ciccomartino contribuimmo a far riformare il gruppo.
Non ho mai trovato difficoltà a far accettare il mio operato, che poi non è il rapporto io dico voi fate, anzi tutt’altro ognuno porta il suo progetto e ne parliamo e il migliore per tutti viene scelto.
Solo con un gruppo ho avuto problemi, ma li era subentrato un senso di esaltazione da prime donne e una totale mancanza di rispetto nei confronti del mio operato del tipo “tu mettici i soldi e stai zitto”, capisci bene che così non può andare.

A livello puramente organizzativo e manageriale, permettimi l’ardire, hai avuto/chiesto qualche consiglio da appassionati/discografici come i ragazzi di Ace Records che oramai sono sul mercato da anni?
A livello organizzativo e manageriale non voglio peccare di presunzione ma sono completamente autodidatta, chiaro che qualcosa, anche solo osservando, impari dagli altri, tipo gli inserti extra che fanno parte del vinile in edizione limitata dei Rod Sacred e degli Ordalia. Grazie Andrea Ciccomartino.
Ma per il resto è tutta farina del mio sacco.

Dopo un primo periodo speso a promuovere le band della capitale, hai deciso di allargare il rooster dell’etichetta inserendo altre formazioni musicali provenienti a volte da ambienti musicali distanti dall’heavy rock, come sono andate le cose?
Devo dire che le cose sono andate in maniera naturale e senza forzature. Io non sono il tipo che ha l’abitudine di chiedere e l’arrivo di nuovi gruppi anche distanti dal heavy metal, tipo Lorenzo Cortoni, è stato frutto di un passaparola.
La definizione che uso per la Metal Zone Italia è quella di famiglia e ciò è vero perché come in una famiglia se trovi qualcosa di buono ne parli agli altri e così via.
Ci sono alcuni “personaggi” che collaborano con me come il mago del mixer Fabio Lanciotti o l’artista Dario Calì che collaboravano a loro volta con alcuni dei gruppi che poi sono entrati nella famiglia Metal Zone Italia, quindi, ripeto, un passaparola.
Per quanto riguarda invece i gruppi messinesi devo citare un’altra persona che ha riposto la sua fiducia nella mia etichetta, Francesco Gallina e la sua agenzia stampa FGR Press.
Francesco è agente stampa dei Messerschmitt e dei Road Syndicate (il gruppo di Fabio Lanciotti) e di Lorenzo Cortoni, tutti e tre gruppi romani e visto il mio impegno ha pensato bene di “affidarmi” i gruppi messinesi di cui è Press Agent.
Torniamo al discorso base il passaparola e la famiglia.

A parte i colori sociali calcistici giallo rossi Roma/Messina, c’è qualche legame più profondo che ti lega alla trinacria?
Tralasciando i colori sociali, la Trinacria è una terra che adoro e una delle collaboratrici storiche della webzine “VikingBlood” era una ragazza di Catania con cui è nato un rapporto di amicizia che dura tutt’ora.
E poi per ultimo ma non ultimo il cibo siciliano, l’arancino, la granita col tuppo, il cannolo etc. etc.

Si, anche perché una delle vostre ultime produzioni sarà proprio il come back sulle scene degli storici Ordalia da Catania, un bel colpo per la vostra etichetta….
Senza nulla togliere agli altri gruppi, devo dire che gli Ordalia sono stati un bell’ingresso nella nostra famiglia.
A volte ancora mi domando come sia stato possibile, ma è successo e quindi si un bel colpo.
Produzione ben avviata e ormai quasi al traguardo per il Compact Disc in uscita il 20 settembre, per il vinile bisognerà aspettare ancora un po’, la sua uscita è prevista per il 15 dicembre. Prodotti già ordinabili tramite il pre order.

….e del deal che vi lega ai Rod Sacred, cosa puoi raccontarci?
Con i Rod Sacred, o meglio con Franco Onnis è bastata una telefonata di mezz’ora per capire che eravamo tutti e due dei pazzi e quindi avremmo potuto fare buone cosa insieme.
È andata veramente cosi, ricevo la solita email di contatto e dopo aver ascoltato qualcosa gli giro il mio numero di telefono, ci mettiamo d’accordo per sentirci il giorno tot e dopo la chiacchierata tra vecchi amici, anche se non ci conoscevamo, ci siamo accorti di andare d’accordo su tutto e quindi non restava che partire con il progetto.
Franco è un “vecchio” metallaro come me e conoscerlo di persona è stato impagabile.

Altra rilevante novità è la nascita di una sotto etichetta la “Old Time Records” che si occuperà di ristampe in vinile e cd di dischi che, fino a questo momento, non hanno mai visto la luce, cosa puoi dirci in merito?
La Old Times Records nasce con l’esigenza di differenziare le nuove produzioni dalle ristampe o, a volte, dalle prime uscite di materiale “vintage”.
Abbiamo inaugurato l’etichetta con la stampa di un live del 2012 dei Fingernails e abbiamo in cantiere per il prossimo anno i lavori dei, da te citati, Talia, dei Rude e degli Hydra, tutte band del circuito romano.
Sempre il prossimo anno c’è la ristampa del live dei Messerschmitt, ormai esaurito da anni e la pubblicazione di altri lavori di gruppi storici del metal italiano.

Infatti, ho sentito parlare di una possibile stampa del disco dei fenomenali TALIA che, da buon tape trader, custodisco gelosamente, cosa puoi dirci in merito?
Le pubblicazioni che riguardano i gruppi romani tra cui i Talia sono dei lavori a più mani, quindi con tempi più lunghi rispetto alle altre produzioni se non fosse altro per rendere ascoltabili dei brani registrati decenni fa.
E poi come tutto quello che esce dalle nostre etichette deve essere perfetto, preferiamo prenderci dei tempi più lunghi che tirare fuori un prodotto scadente.
Dal momento che hai parlato dei Talia permetti di ricordare un amico scomparso qualche mese fa, Fabrizio Sciannameo storico bassista dei Rude e dei Talia.

Non solo supporto fonografico ma anche cartaceo, so che da poco avete messo sul mercato una nuova versione di “Con le borchie nel cervello” dell’eroe Maurizio “Angus” Bidoli, l’ultimo highlander ancora in circolazione….
“Ne resterà soltanto uno” a parte le citazioni da film, collaborare con Maurizio è puro piacere. Leggevo spesso su Facebook che in parecchi gli chiedevano di ristampare “Con le borchie nel cervello” e le risposte di Maurizio erano sempre sul tono “poi vedremo” o “ci sto pensando”.
Ho fatto una telefonata alla stamperia di fiducia, la CD Click che ormai da anni stampa tutte le produzioni delle etichette, domandandogli ma per caso stampate anche i libri?
Appena ricevuta risposta positiva ho contattato Maurizio: “…senti avrei in mente di ristamparti il libro “Con le borchie nel cervello”…” e nel tempo di un minuto la sua risposta “…sei libero di fare quello che vuoi…”.
Quella succitata è la breve storia della nascita della collaborazione con uno degli storici del metal italiano.
Oltre al libro succitato e alla prossima pubblicazione cartacea che riguarda i Fingernails, la ristampa dell’altro libro di Bidoli “Il successo di un insuccesso – Biografia ufficiale dei Fingernails” che vedrà la luce i primi di novembre, abbiamo pubblicato il live dei Fingernails e il nuovo disco solista di Angus Bidoli dal titolo “Fuck Off”.

Perdonami, ma chi volesse acquistare le vostre produzioni, a parte contattare la vostra etichetta che cosa deve/può fare? Avete stretto degli accordi con label o rivenditori sparsi sullo stivale?
Le nostre produzioni sono sulle principali piattaforme di vendita: Bandcamp, Discogs ed Ebay, sulla piattaforma di vendita della stamperia, CD Click e presso due distributori la Despise the Sun Records di Andrea Cipolla e la AuaShop di Gianluca Sinicco.
E per chi è di Roma presso i negozi Pink Moon Records e Ace Records Roma.
Poi basta contattarmi o tramite Facebook o con email e ci mettiamo d’accordo.

Impegni lavorativi e familiari a parte, dove trovi il tempo e la voglia di stare sempre sul pezzo? Soprattutto quando devi avere a che fare con un “pubblico” di appassionati sempre più esigente che non schioda il culo dalla propria sedia? Hai mai pensato “ma chi caxxx… me lo ha fatto fare”?
Gli impegni lavorativi fortunatamente o sfortunatamente li ho risolti da qualche anno, impegni familiari pochi, ma quella domanda me la faccio quasi tutti i giorni, ti dirò che quando incontro l’amico Stefano Denni della Ace Records ci guardiamo e all’unisono ci poniamo la stessa domanda “chi…. c’è l’ha fatto fare?”.
A parte gli scherzi, è la “maledetta” passione che ci lega a questo mondo musicale a farci andare avanti e a volte bastano piccoli gesti o anche solo un grazie per ripagarci di mesi di preoccupazioni o impicci per portare al traguardo una produzione.

Dopo anni ed anni di ascolti e centinaia di recensioni, riesci ancora ad emozionarti ascoltando un disco? Quali sono le peculiarità che cerchi in una band/album?
Si, riesco ancora ad emozionarmi ma sono diventato molto più critico e più ricercato negli ascolti. Tendo sempre più ad andare a ricercare sonorità del passato come gruppi della psichedelia tedesca degli anni settanta o progressive inglese della stessa epoca, ma soprattutto a ricercare gruppi sconosciuti o semi sconosciuti che hanno dato alle stampe un solo lavoro.
Nei gruppi della nostra epoca cerco una cosa essenziale la modestia, il non sentirsi arrivati solo perché si è stampato un disco, e l’originalità, lo so che è difficile, ma volendo ci si riesce ad essere originali.
Vi assicuro che anche da un brano si percepisce l’arroganza o il sentirsi superiori di alcuni gruppi.
Due dei motivi perché qualcuno non fa più parte della famiglia Metal Zone Italia.

Cosa ne pensi del ritorno in auge di supporti discografici che si consideravano oramai surclassati come il vinile e la musicassetta? Solo un trend del momento, o cosa?
Ahi, tasto dolente. Un certo Giambattista Vico diceva “corsi e ricorsi storici”, l’industria discografica non sapeva più che inventarsi per resuscitare il mercato ucciso dallo streaming che ha deciso di ritirare fuori i vinili e le cassette.
Non credo che sono un trend del momento, anzi li vedo belli longevi.

Ovviamente l’aumento della richiesta del “Disco Nero” per antonomasia ha portato ad una lievitazione dei prezzi davvero spropositata, nonché a tempi di attesa per la pubblicazione dei vinili davvero snervante, tu come la vedi?
La risposta di questa domanda si collega alla precedente, il ritorno dei vinili e delle cassette voluto dalle major ha portato una ventata di vita nuova, ma a che prezzo? A costi decisamente “pesanti” da sostenere soprattutto da parte dell’acquirente.
Nel mio caso i tempi di stampa di un vinile si aggirano intorno alle 12 settimane e vendendo lo stesso a 18 euro nell’edizione standard, tolti tutti i costi ho un ricavo che si aggira intorno al 20%. Ma non voglio rapinare l’acquirente come alcune major, i cui costi di produzione sono nettamente inferiori, vendendo il vinile tra i 35 e i 40 euro. Mi accontento.
Purtroppo sono un male necessario.

Prima della fine una domanda degni del maestro Marzullo: “Signor Belisario, si faccia una domanda, ma soprattutto, si dia una risposta” ….
Caro Gianfranco rifaresti tutto quello che hai fatto nel campo della musica dal 1982 ad oggi o cercheresti un’altra strada?
Si rifarei tutto, a volte è stato duro ma ho avuto le mie soddisfazioni.

Caro Gianfranco siamo alla fine, ti lascio campo libero per i saluti finali.
Intanto ringrazio il mostro sacro delle fanzine/webzine Beppe “HM” Diana, tutti i lettori di “Forging Steel” con la speranza che trovino interessante questa intervista e poi un ringraziamento alla mia famiglia musicale che fa parte di Metal Zone Italia e Old Times Records e alle partnership preziose nate in questi anni: FGR Press di Francesco Gallina, Alchemy-Sound Radio di Vincenzo Raseyde e il programma “Born to be Rock” di Monia Degl’Innocenti, la Despise The Sun Records di Andrea Cipolla, l’AuaShop di Gianluca Sinicco e alla CD Click di Luca Cettomai.
Un grazie anche a tutti gli altri che non ho citato ma siete in ogni caso indispensabili.
Sito ufficiale: https://www.metalzoneitalia.it

LINK INTERVISTA: FORGING STEEL

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